Inizierò e concluderò questo intervento con questa frase: il peggior pericolo di un popolo non è chi ha sulla testa, ma ciò che non ha nella testa.
Gli omuncoli della propaganda, quelli che hanno ancora la faccia tosta di definirsi giornalisti, la chiamano vittoria dell’Europa. Perché, in un momento difficile, l’Europa ha trovato 90 miliardi da regalare all’Ucraina a fondo perduto per i prossimi due anni.
Sì, lo so, gli omuncoli dicono che si tratta di un prestito, ma il FMI ha dichiarato che all’Ucraina servirebbero circa 137 miliardi di euro nei prossimi mesi solo per pagare gli stipendi della sua PA e non ha quei soldi.
Perciò, senza gli aiuti dell’Europa, l’Ucraina sarebbe in default. Cosa che dimostra che, senza le armi e i soldi NATO in Ucraina, la guerra sarebbe finita da almeno un paio d’anni. Forse prima.
Ma torniamo ai 90 miliardi. Poiché rubare soldi alla Russia sarebbe stato legalmente devastante per l’Europa, i leader europei hanno scelto una via che viene presentata come “una vittoria dell’UE”.
Il Consiglio ha approvato con la cooperazione rafforzata un prestito senza interessi all’Ucraina di 90 miliardi di euro che verranno raccolti con un indebitamento comune, ma verranno esclusi Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, cioè paesi che si sono chiamati fuori perché non vogliono prolungare l’agonia della guerra e mandare al martirio altre migliaia di ucraini.
In pratica, al di là di come la vendono gli omuncoli, viene disintegrata la tesi per cui l’indebitamento comune era impossibile, quando si voleva salvare la Grecia o quando si voleva livellare l’economia dei paesi membri.
I 90 miliardi li hanno approvati nonostante il voto contrario dei paesi che si sono tirati fuori per salvare davvero l’Ucraina e i propri cittadini dalla scelleratezza dei leader europei a trazione guerrafondaia.
Secondo: l’Ucraina è un paese che, senza gli aiuti europei, sarebbe già in default. Circa un terzo della popolazione è fuggito all’estero; un’altissima percentuale di giovani è morta in guerra o resa invalida. A oggi, avrà bisogno di più di 500 miliardi per ricostruire solo le infrastrutture essenziali e i 90 miliardi non bastano neppure a pagare gli stipendi della PA nei prossimi due anni.
La probabilità che l’Ucraina restituisca anche solo parte del prestito sono pari a zero. La Russia non pagherà le riparazioni di guerra, a meno che non la perda, cosa possibile nel mondo dei sogni e della propaganda, ma da fantascienza nel mondo reale, perciò questo prestito si convertirà in un sussidio.
Facendo due conti spannometrici, escludendo le tre nazioni che si sono tirate fuori e applicando gli interessi, possiamo desumere che all’Italia questo prestito/sussidio costerà tra i 14 e i 15 miliardi. Ricordando che le ultime due leggi finanziarie sono state intorno a 25 miliardi, potete cogliere la proporzione della somma che dovremmo restituire all’Europa.
Ora, un compagno di stanza di mio padre è stato mandato a casa dall’ospedale perché le terapie intensive sono piene. Dovrebbe subire lo stesso intervento: asportazione di parte dell’intestino per un cancro al colon. Non una cosuccia, insomma.
I medici dicono che le TI dovrebbero essere potenziate, ma non ci sono soldi e si impongono sempre più restrizioni.
Eppure, il governo italiano, invece di seguire le nazioni che hanno detto NO a prolungare la guerra, finanziandola con altri 90 miliardi, ha scelto di seguire le istituzioni europee guerrafondaie, tirando fuori quasi cento miliardi, che saranno coperti da maggiori tasse e da minori servizi per i cittadini italiani, già piegati da anni di de-industrializzazione e da 30 anni di stagnazione all’interno delle regole europee.
Insomma, i pasti gratis per qualcuno si trovano, ma poi li mettono in conto agli italiani.
Ora, lo so: i tifosi degli omuncoli della propaganda diranno che il mio pensiero è populista. Perché per loro il popolo sovrano è un concetto troppo grande, evidentemente.
Loro, al più, possono sventolare bandiere con su scritto “andrà tutto bene” per sentirsi cittadini modello e sovrani. Invece, rendersi conto di avere dei diritti e dei doveri nei confronti delle generazioni future, per loro, è troppo difficile, come si evince.
Beh, mancano pochi giorni a Natale.
Quale migliore occasione per regalare LA FABBRICA DELLA PAURA, un breve saggio che ho scritto per spiegare i meccanismi della Comunicazione moderna, in modo che si comprenda perché nei talk show ci sono sempre le stesse figure, presentate come ospiti, ma che ospiti non sono. Perché si alimentano le propagande e perché il giornalismo è diventato un tifo da stadio e non più un controllo del potere.

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Il peggior pericolo di un popolo non è chi ha sulla testa, ma ciò che non ha nella testa. Cioè le conoscenze necessarie per comprendere cosa accade al di là della propaganda.





Una opinione su "COME FUNZIONA LA PROPAGANDA? TI UCCIDONO, MA TI FANNO CREDERE CHE È PER IL TUO BENE"