LA RIVOLUZIONE DEL TEMPO. A CREMONA L’ARTE SFIDA IL CALENDARIO CON “E SE FOSSE NATALE TUTTO L’ANNO?”

di Redazione TZ.

Cremona – C’è una domanda che aleggia nell’aria, provocatoria e necessaria, pronta a scardinare le nostre certezze cronologiche, antropologiche, scientifiche, persino le abitudini. Non è un semplice titolo, ma un guanto di sfida lanciato contro la frenesia che ci divora: E SE FOSSE NATALE TUTTO L’ANNO?

Questa collettiva a numero chiuso, che aprirà i battenti domenica 7 dicembre negli eleganti spazi di Gabetti Arte, in Piazza Stradivari, non è la solita esposizione natalizia fatta di convenzioni, ma un manifesto ontologico.

Sotto la curatela esperta della Prof.ssa Daniela Belloni e del giornalista e critico d’arte Pasquale Di Matteo, l’arte diventa lo strumento per fermare le lancette dell’orologio.

Dimenticate le luci a intermittenza che si spengono all’Epifania. Dimenticate gli scatoloni da chiudere e riporre in cantina, in attesa del Natale successivo.

Qui si parla di una luminosità immanente, quella Natura Naturans spinoziana che non smette mai di generare, di ardere, di essere viva. È l’invito a riscoprire quella che Hannah Arendt chiamava “natalità”: la miracolosa capacità umana di iniziare qualcosa di nuovo, ogni singolo giorno.

L’obiettivo è ambizioso: trasformare l’eccezionalità della festa nella regola dei rapporti umani, costruendo un’architettura sociale dove l’altro non è un estraneo, ma una risorsa.

IL VERNISSAGE E L’ATTESA DELL’INEDITO

L’inaugurazione si preannuncia come un evento sensoriale completo. Oltre al dialogo visivo con le opere, l’atmosfera sarà elettrica, carica di quell’aspettativa che precede le grandi rivelazioni.

C’è un segreto, infatti, custodito gelosamente dagli organizzatori. Esattamente alle ore 17:00 di domenica 7 dicembre, il brusìo della sala verrà interrotto da una sorpresa musicale inedita. Nessun dettaglio è trapelato: si sa solo che sarà un momento di pura magia, un regalo immateriale che si svelerà solo ai presenti, rendendo l’attimo irripetibile.

I FILOSOFI DEL COLORE: UN VIAGGIO TRA MATERIA E SPIRITO

Gli artisti selezionati per questa “utopia concreta” non sono semplici esecutori, ma sociologi dell’anima. Ognuno di loro offre una tessera di questo mosaico di rinascita.

Si parte dalla grammatica della luce di MARIA GRAZIA CIMARDI, che trasforma le mani in mappe geografiche dell’esistenza: nelle sue tele, una presa infantile o una pelle segnata dal tempo non sono dettagli anatomici, ma racconti, memorie.

La materia si fa invece grido con ALBERTO COSTA, dove il colore non copre la tela ma la scolpisce, creando rilievi emotivi in cui la neve protegge ricordi e i fiori esplodono in una vitalità disperata.

È un percorso che ci porta poi nel silenzio cosmico di CHIARA GALLIANO, capace di racchiudere l’universo nel dettaglio di una foglia o in sfere fragili che galleggiano su un’eternità misteriosa, ricordandoci la nostra piccolezza di fronte all’infinito.

E se il buio sembra vincere, ecco intervenire BRUNO GRECO: i suoi paesaggi sono esplosioni di luce che lacerano la notte, metafore potenti di chi sceglie di vivere e lottare nonostante le ferite.

La vulnerabilità diventa forza scultorea nelle opere di ANNA MAINARDI, dove ceramica e metallo si fondono in totem ieratici, figure senza volto che, attraverso le loro fratture, ci costringono a guardare nell’abisso che ci abita.

La luce, letteralmente, sgorga dalle ferite/incisioni nell’arte di SERENA PESCARMONA: i suoi non sono dipinti, ma incisioni su legno e vetro che, grazie a una tecnica brevettata, sanguinano luminosità, svelando che sotto ogni cicatrice brilla una verità taciuta.

C’è poi chi, come ROBERTO RAMIREZ ANCHIQUE, tesse la sacralità nel povero: iuta e oro dialogano nelle sue opere come la preghiera dialoga con la sofferenza, in un labirinto visivo che cerca costantemente il centro dell’essere.

L’acqua e l’emozione si confondono nelle tele di CHIARA MARIA ROSSETTI, dove i paesaggi marini sono stati liquidi della coscienza, orizzonti viola e magenta che vibrano tra la presenza e l’addio, scrostando la superficie del reale.

La verità nuda e cruda è il terreno di MARIA ANTONIETTA ROSSI: la sua iuta è pelle viva, un sudario che accoglie il rosso viscerale e il bianco silenzioso, trasformando ogni strappo materico in una geografia dell’intimo che non nasconde nulla.

SIMONA SARAO ci invita, invece, a scorticare i muri dell’apparenza: la sua arte è un blu amniotico che accoglie e perdona, in bilico tra la brutalità del mattone e la dolcezza del sogno, dove ogni frattura è una ferita che diventa feritoia di luce.

In un mondo in conflitto, MARIA VACCARI dipinge la sopravvivenza dell’amore: le sue tele sono soglie tra le macerie e la speranza, dove un abbraccio o un volto tenero diventano l’ultimo baluardo contro la disumanizzazione.

Infine, la metafisica sottile di ATTILIO ZANANGELI ci porta in una dimensione di sottrazione: figure esili e alberi d’oro si stagliano in paesaggi di silenzio, dove la fragilità umana viene elevata a condizione sacra, preziosa proprio per le sue crepe.

UN TOCCO DI TENEREZZA LETTERARIA

A completare questo percorso di umanità ritrovata, l’evento ospiterà la presentazione del libro di DANIELA BUSSOLINO. Nota come pittrice, l’artista svela qui la sua anima letteraria con “Una Storia d’Amore a Quattro Zampette”, un tributo commovente all’empatia e all’amore incondizionato, capace di insegnarci la semplicità del bene.

UN INVITO A ESSERE PRESENTI

La mostra sarà visitabile fino al 21 dicembre 2025.

Ma l’appuntamento da non perdere è quello di domenica 7 dicembre. Non venite solo per guardare, ma venite anche per ascoltare quella sorpresa delle 17:00, per immergervi in un tempo diverso e per accettare la scommessa che sì, forse è possibile far sì che la luce non si spenga mai.

Giocare al lotto della speranza, come suggeriscono i curatori, è l’unico modo per avere una possibilità di vincere un mondo nuovo, visto che il nostro traballa, tra follie di guerre atomiche e crisi finanziarie all’orizzonte.

SCHEDA TECNICA DELL’EVENTO

TITOLO: E SE FOSSE NATALE TUTTO L’ANNO?

CURATORI: Prof.ssa Daniela Belloni, Dott. Pasquale Di Matteo

DOVE: Gabetti Arte, Piazza Stradivari, Cremona

VERNISSAGE: Domenica 7 dicembre 2025 (Sorpresa musicale alle ore 17:00)

DURATA: Dal 7 al 21 dicembre 2025

CLICCA SULL’IMMAGINE SOPRA PER SCOPRIRE DI PIÙ.

Puoi conoscere meglio tutti gli artisti in mostra cliccando QUI.

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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