Ieri, 22 settembre 2025 si è celebrato lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base di seguito a quello di due giorni prima, di quattro ore proclamato, dalla sola CGIL. Le motivazioni sono identiche: tutte Propal.
Se non fosse per la tragicità delle motivazioni, si potrebbe dire che abbiamo proclamato sindacalmente un weekend lungo.
Motivazioni: sostenere i palestinesi di Gaza che da due anni sono sotto i bombardamenti di Israele, sensibilizzare sulla drammaticità della situazione dei palestinesi di quelle popolazioni, senza acqua, cibo, medicine, con gli ospedali bombardati e i camion con le derrate alimentari bloccati.
Azioni dichiarate: bloccare il Paese (Italia)
Effetti sperati: mobilitazione globale contro il genocidio, il governo, le aziende che utilizzano beni e servizi israeliani, riconoscimento della Palestina come stato indipendente. Nello stesso giorno, all’ONU si è discusso proprio di questo.
Partecipazione allo sciopero indetto dalla sola CGIL: modesto con qualche corteo in poche città come a Catania dove ha parlato il segretario generale Landini.
Partecipazione alla manifestazione organizzata dai sindacati di base: massiccia in tutta Italia.
Intervenendo solo su quest’ultimo aspetto, sembra evidente lo scavalcamento del sindacato tradizionale, rappresentato in questa occasione dalla CGIL, l’unica ad aver indetto lo sciopero di sabato scorso.
Sono molteplici gli scontri che si sono verificati tra manifestanti e forze dell’ordine, in diverse parti d’Italia.
Purtroppo è nella “normalità” delle situazioni del genere. Protestare senza violenza sembra essere un mantra inesistente.
Quasi nessuna bendiera dei sindacati confederali. Solo quelle palestinesi. Meglio non mischiarsi!
CRISI DI IDENTITÀ, DI RAPPRESENTANZA, DI IDEE O CRISI DELLA FUNZIONE DEL SINDACATO
Era il giugno di quest’anno, quando si celebravano 5 referendum. Uno stava particolarmente a cuore a Landini, segretario generale della CGIL. Quorum non raggiunto quindi inutile qualsiasi lamentela. Solo prendere atto.
Landini dimissionario?
Nemmeno per sogno. Anzi pronto per nuove battaglie e verso nuove avventure. “Rovesciare l’Italia come un calzino”, come aveva dichiarato pubblicamente?
A favore dei lavoratori, visto che i sindacato dovrebbe avere come obbligo statutario la difesa dei lavoratori?
Almeno dei lavoratori iscritti al suo sindacato. Ma se i pensionati iscritti alla CGIL sono più o meno uguali a quelli che lavorano, anche questa funzione sembra sfilacciata.
Ma anche in questo caso utilizzando i numeri impietosi della mancata partecipazione al referendum si è voluto giocare raccontando una vittoria numerica in una situazione che non ha sortito alcun effetto pratico.
È da tempo che siamo abituati ad una lettura dei numeri dei risultati elettorali o referendari molto fantasiosa, stiracchiati, come di consueto, da una parte o dall’altra a seconda della convenienza politica/partitica.
E allora via con uno sciopero di quattro ore a fine turno, il venerdì prima del weekend.
Ci saremmo tutti aspettati, in contemporanea, una richiesta di avanzamento economico, di miglioramento delle condizioni di lavoro, di un posto in più nei distaccamenti sindacali, nella partecipazione delle grandi aziende di stato.
Cioè una chiara rivendicazione sindacale.
Niente di tutto questo. Ma un’improvvisa presa di coscienza su temi legati al genocidio che si sta perpetrando a Gaza.
Ben venga una nuova e stimolante sensibilità per non farsi superare anche in questi contesti. Farsi vedere non fa mai male se poi si va a votare. O a farsi scegliere fra i sindacati riconosciuti come interlocutori del governo sui temi dell’occupazione e del lavoro.
Scopriremo che vi saranno partecipazioni con tanto di vessilli sindacali anche nelle manifestazioni di AVS incitando al Green e alla riconversione verde in ambito industriale per aumentare la propria forza contrattuale?
Ben venga e deve essere ben accettata una riconversione culturale dei sindacato. Finalmente! Ma non si dimentichi né metta in secondo piano le battaglie vere.
Quelle a difesa del posto del lavoro, delle migliori condizioni salariali, del contrasto e abolizione del caporalato, delle mafie, dei ricatti sessuali….
E non faccia finta di non sapere vivendo nella piena realtà delle situazioni occupazionali e imprenditoriali. La libertà e la verità non si vendono né si baratt
ALLA TRIPLICE NON SERVE SFILARSI DALLO SCIOPERO GENERALE.
La brutta figura c’è già stata. Ma vale forse la pena di capire un po’ di più, di avere dei numeri, dei resoconti indipendenti. E di provare a ragionare su dei dati.
Guardate, non è scontato perché l’opacità dei bilanci dei sindacati, la moltiplicazione delle sigle controllate, dei patronati e le proprietà che fanno riferimento ai sindacati non consente un quadro esaustivo. Per dirla elegantemente. Volete un esempio?
FUTURA SRL: LA CASA EDITRICE DI LANDINI. PERDITE PER 4,7 MILIONI DICHIARATE NEL BILANCIO 2024
Quattro riviste, qualche libro e le svendite nelle Festa dell’Unità per recuperare un po’ di liquidità.
Per la verità dopo i controlli voluti da Landini, evidentemente sorpreso dai conti, qualcuno ha messo più di 2 milioni. Ma la galassia delle partecipazioni e degli amici è talmente ampia che…
Chi non ricorda, all’inizio del 2025, lo scandalo INCA CGIL?
Solo questione di trasparenza?



