Mentre i rendimenti dei Titoli di Stato esplodono, minacciando una crisi finanziaria sistemica, la Cina di Xi Jinping disegna una governance alternativa, lasciando l’Europa a sfilare tra fili spinati e narrazioni belliciste.
USA, CINA E RUSSIA RIDISEGNANO IL MONDO, L’EUROPA PREPARA LA GUERRA
Il mondo occidentale si trova in una morsa senza precedenti.
Sul fronte interno, una bomba a orologeria finanziaria, costruita con decenni di decisioni miopi, sta per detonar.;
Il debito pubblico è una montagna che non smette di crescere, i rendimenti dei titoli di Stato sono esplosi perché i mercati, per rifinanziare i debiti sovrani, chiedono sempre di più, situazione che è il preludio a una nuova, devastante ondata inflazionistica destinata a polverizzare i risparmi di intere generazioni.
Dei gravi problemi della Francia, abbiamo parlato in questo articolo: https://tamagozine.org/2025/08/31/doveva-fallire-la-russia-invece-rischia-il-fallimento-la-francia-di-macron/
Il Giappone, poi, ha problemi strutturali che potrebbero trascinare l’Occidente a picco, come ho raccontato in questo articolo: https://www.linkedin.com/pulse/il-dominio-silenzioso-pasquale-di-matteo-tenxf/?trackingId=%2BzepMdKXRcK4D9aEyARAFg%3D%3D
Sul fronte esterno, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), un colosso geopolitico guidato da Cina e Russia, non si limita più a osservare e lancia una sfida diretta, quanto esistenziale, all’egemonia occidentale, proponendo un modello di “governance globale” alternativo, costruito su principi che scardinano l’ordine post-bellico a guida americana.

Anche se, di questi tempi, potremmo addirittura spingerci a parlare di ordine pre-bellico, viste le spinte belliciste dei leader europei.
Dunque, stiamo vivendo due crisi, una finanziaria e una geopolitica, che si alimentano a vicenda in un circolo vizioso, disegnando i contorni di un futuro che è già qui.
IL FRONTE INTERNO: LA BOMBA A OROLOGERIA DEL DEBITO PUBBLICO
Per decenni, i Titoli di Stato sono stati il pilastro su cui si reggevano i portafogli dei risparmiatori e la stabilità delle nazioni. Un porto sicuro.
Oggi, quel porto è in fiamme. I rendimenti dei bond in Europa, Stati Uniti e persino in Giappone stanno raggiungendo vette che non si vedevano da un quarto di secolo.
Nel 2025, le obbligazioni britanniche a 30 anni, per fare un esempio, hanno superato la soglia critica del 5,6%, un record dal 1998.
Questo non è un semplice dato per addetti ai lavori, ma è il sintomo febbrile di una malattia sistemica. E, quando i rendimenti salgono, il valore dei titoli già in circolazione precipita.
Tradotto: il costo per gli Stati di finanziare il proprio colossale debito pubblico diventa insostenibile. La fiducia, vero e unico collante del sistema finanziario, si sta sgretolando.
Le radici del problema nascono dalla crisi pandemica.
Il blocco totale dell’economia globale fu affrontato con l’unica ricetta di una creazione di moneta senza precedenti. Sussidi, bonus, finanziamenti garantiti; una droga monetaria iniettata direttamente nelle vene del sistema.
La cura, però, è diventata il veleno, poiché questa liquidità artificiale ha prodotto la prima, violenta, ondata di inflazione, erodendo il potere d’acquisto e costringendo le Banche Centrali a una repentina inversione di rotta.
Per combattere la crescita dei prezzi, hanno iniziato ad alzare i tassi di interesse in modo aggressivo, mossa che ha innescato l’attuale catastrofe sui bond, rendendo il debito, già gigantesco, una bestia ancora più affamata e costosa da nutrire.
Di fatto, un sistema intrappolato.
IL FRONTE ESTERNO: LA SFIDA DI UN NUOVO ORDINE MONDIALE
Mentre l’Occidente è impegnato a tamponare le proprie emorragie finanziarie, a Samarcanda e Tianjin si disegna la mappa del futuro.
Il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ha segnato un punto di non ritorno.
Non più un forum regionale, ma il cervello di un blocco che rappresenta quasi la metà della popolazione mondiale.
Le parole del Presidente Xi Jinping sono state di una chiarezza disarmante: “Serve una nuova governance globale”.
Parole che non hanno bisogno di parafrasi e che non lasciano spazi a dubbi.
Una sfida diretta all’ordine mondiale a guida USA, basata su principi come l’uguaglianza sovrana e un multilateralismo autentico, volto a colmare “il gap tra Nord e Sud”.
La SCO, ha affermato Xi, deve diventare “un catalizzatore per la riforma del sistema di governance globale” e “una forza di stabilità in questo mondo instabile”. Un discorso che segna la fine dell’egemonia occidentale.
In questo blocco, la Russia è tutt’altro che isolata, come dimostra il dialogo tra Putin e il premier indiano Modi, perciò un mondo multipolare non è più una teoria, ma una realtà operativa e in divenire.
L’EUROPA IN AFFANNO: TRA NARRAZIONI BELLICISTE E FRAGILITÀ SISTEMICA
La risposta dell’Europa è una patetica sfilata.
Ursula Von der Leyen, al fianco del leader polacco Tusk, posa davanti a muri e filo spinato al confine con la Bielorussia.
L’obiettivo è chiaro: alimentare una narrazione bellicista, mantenere vivo un clima emergenziale che giustifichino le politiche dell’era von der Leyen, altrimenti fallimentari, e addirittura, se necessario, la sospensione di ulteriori libertà dei cittadini europei.
L’immagine che ne esce dalla differenza tra le strette di mano dei leader asiatici e quella di von der Leyen in mezzo ai soldati è quella di un barboncino che ringhia rabbioso al cospetto di un molosso di 80 chili, annoiato e sonnolento.
Il quadro assume i contorni della farsa quando leggiamo dell’incidente “fantozziano” occorso proprio all’aereo della Presidente della Commissione, costretto, secondo le cronache, ad un atterraggio d’emergenza per un presunto attacco informatico russo che ha mandato in tilt i GPS.
L’atterraggio, si dice, è avvenuto usando le vecchie mappe di carta. Perché anche il fato, talvolta, sa essere sarcastico.
Il contrasto è spietato: da un lato, un blocco che progetta il futuro; dall’altro, un’élite che naviga a vista con strumenti del secolo scorso e con gli ultimi anni passati a non azzeccarne mezza.

LA TEMPESTA PERFETTA, QUANDO DUE CRISI SI INCONTRANO
Qui i due fronti, quello interno e quello esterno, si fondono in una tempesta perfetta.
La debolezza finanziaria dell’Occidente crea un vuoto di potere che il blocco della SCO è pronto a colmare.
La pressione geopolitica, a sua volta, spinge l’Occidente a spendere di più in difesa, aggravando ulteriormente la crisi del debito in un circolo vizioso letale.
La via d’uscita è una sola: per evitare il default a catena, le Banche Centrali saranno costrette a fare l’unica cosa che sanno fare: intervenire, creando dal nulla trilioni di nuova moneta per acquistare quei titoli di Stato che il mercato ormai rifiuta. Sarà un Quantitative Easing sotto steroidi.
Questo intervento salverà momentaneamente i bilanci degli Stati, ma presenterà il conto ai cittadini, perché innescherà una seconda, inarrestabile, ondata di inflazione monetaria, un gigantesco e silenzioso trasferimento di ricchezza.
I risparmi, fermi in banca, verranno svalutati fino a diventare carta straccia. Il potere d’acquisto crollerà.
A prendere il volo saranno gli asset speculativi, come azioni di qualità, Bitcoin e oro.
CHI AVRÀ LA MEGLIO? LA PARTITA SI GIOCA SUL VOSTRO PATRIMONIO
La domanda, a questo punto, non è più se accadrà, ma quando. E chi avrà la meglio in questo riassetto globale?
In questo scenario, l’era della stabilità, del posto fisso e dei BTP come investimento sicuro, è definitivamente finita.
È iniziata quella della consapevolezza, della diversificazione e della strategia. La partita per la sopravvivenza economica si gioca adesso, e le regole sono cambiate per sempre.
L’Europa corre a tutta velocità verso una guerra che salvi i propri leader dal dover spiegare ai cittadini gli effetti dei loro fallimenti.
Tutto mentre c’è ancora qualcuno convinto che il problema sia Putin, oppure Trump.
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