GLI AMERICANI E L’ITALIA (A VICENZA)

L’Italia ospita, da subito dopo la seconda Guerra mondiale, una serie di basi americane. Cito le tre forse più famose che sono posizionate a Sigonella, Napoli e a Vicenza.

La prima è diventata famosa perché da lì sarebbero dovuti partire gli aerei americani verso la Libia ai tempi di Gheddafi, per impartire una lezione al generale libico, ma Craxi ne proibì l’uso.

La seconda è sede del quartier generale della sesta flotta navale degli Stati Uniti, con competenza sulle altre attività navali Usa dell’Europa e del nord Africa.

Poi esiste un’altra base logistica, per la verità più decentrata, perché è vicino a Gricignano di Aversa.

IL BLITZ IN ROMANIA

La terza è la caserma Ederle ed è su questa che voglio soffermarmi per due vicende che reputo particolari.

Notizie recentissime (26/08/25) narrano del “recupero” del  figlio di un dipendente americano impegnato come avvocato nella caserma (e dimessosi dall’esercito USA in maggio di quest’anno) e di una donna rumeno-americana che la mamma aveva deciso di trasferire, senza consenso del padre, in Romania.

Al di là delle vicende legali che davano ragione al militare statunitense, con affido del minore ( 6 anni) al padre, quello che emerge è come il figlio sia stato riportato in Italia.

Un team composto da uno 007 italiano, un istruttore di volo, un veterano inglese e, ovviamente, dal padre, ha effettuato un blitz in Romania per recuperare il minore. 

Tutto si è risolto velocemente e positivamente, con transito, poi, dalla Romania in Bulgaria, dove un aereo partito da un ex aeroporto russo dismesso, ha riportato a casa, come ha voluto la legge italiana, il piccolo figlio “rapito”.

Tutto perfettamente legale, si sottolinea, grazie anche alla assistenza di un legale italiano e di un legale rumeno, utili per la conoscenza delle rispettive normative.

Per la verità avrei dovuto usare il femminile perché entrambi i legali erano donne. Ottima positiva assistenza.

Quanto raccontato sembra essere la trama di un film d’azione che spesso vediamo nelle trascrizioni cinematografiche o televisive, con tanto di lieto fine. Ma è esattamente quello che è successo questa volta.

NON È UN CASO ISOLATO 

In realtà la vicenda del “rapimento ” qui narrata, indipendentemente dal suo svolgimento, è purtroppo non infrequente e spesso senza risultati positivi.

L’AMICIZIA ITALIA – AMERICA 

Il secondo racconto parte da una vicenda che si concretizzerà dal 12 al 14 settembre prossimo sempre a Vicenza.

In quelle date si svolgerà l’Italia-America Friendship Festival, presentato come evento “culturale per i 70 anni di presenza delle basi militari americane in città “

Per i dettagli delle manifestazioni che accompagneranno i tre giorni celebrativi, vi invito ad andare online sul sito ufficiale: https://italiamericafestival.it/

Il calendario è fitto e, leggendolo, nasce certamente qualche interrogativo sulle scelte. Ma questa è un’altra storia, legata soprattutto al curatore quale incaricato dal sindaco della città.

13 SETTEMBRE. IL D-DAY  

Quello che invece vorrei sottolineare è la manifestazione indetta Il 13 settembre, dove è prevista una iniziativa che, riporto integralmente: “sfiliamo insieme in un corteo popolare, ampio e plurale per riaffermare con forza che siamo per una Vicenza libera dalle basi militari e dalle economie di guerra”. 

CHI SFILERÀ 

Nel volantino del proclama vengono citate sedici note sigle, protagoniste a più riprese della rivendicazione territoriale, a cui ora vanno aggiunte quelle legate alla negazione della guerra, ovviamente condivisibili, anche se mancano controindicazioni anche generiche, quelle sulla guerra a Gaza, ma vengono citati anche le guerre in Ucraina, Mar Rosso e Indopacifico.

NO TAV E, NO E BASTA!

Visto che ci siamo, ci mettiamo anche la TAV Verona/ Padova, se non altro perché “serve a integrare i trasporti con le infrastrutture militari, garantendo la mobilità rapida di uomini e mezzi in caso di crisi belliche”

Poi, ripeto, potete andare ad informarvi sul sito che vi ho citato.

L’impressione è che il 13 settembre prossimo possa diventare, a Vicenza, una giornata di “estrema” mobilitazione, che si svolgerà all’interno del centro storico, presumibilmente blindato e fortemente presidiato, come è naturale che debba essere in questi casi.

LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DIRITTO DI MANIFESTARE

Anche se la militarizzazione delle manifestazioni contro la militarizzazione delle città, rappresentate dalla presenza delle basi USA, non dovrebbe avere ragione di esistere, se le manifestazioni fossero intense, ma pacifiche.

Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero, ovviamente, anche il proprio dissenso, ma nella maniera più spontanea, civile, partecipata, rumorosa possibile.

VICENZA 12, 13 ,14 SETTEMBRE. CITTÀ DELL’AMICIZIA FRA AMERICA E ITALIA O FRA ITALIA E AMERICA? 

Cambia poco o cambia tutto?

Intanto leggetevi il volantino integrale della manifestazione del 13 settembre. Senza censure che trovate qui.

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