Ricordate cosa accadde dopo che fu seriamente danneggiato il NOrdStream2? Mesi e mesi di narrazione in cui la Russia era cattiva perché tagliava il gas all’Europa. Una ricostruzione che peccava di logica, perché nessuno sano di mente taglia i contatti con un cliente.
Infatti, la magistratura tedesca già da un anno e mezzo ha individuato una pista ucraina dietro l’atto terroristico che ha messo in ginocchio l’economia europea, spiccando un mandato d’arresto per un altro sabotatore ucraino, Volodymyr Z, fuggito proprio in Ucraina per scampare all’arresto in Polonia.
In Italia è stato arrestato l’ucraino Serhii Kuznietsov, presunto coordinatore del commando. Un nome, un fascicolo, un punto di svolta.
Mentre i titoli di giornale lo liquidano come “un sospetto”, le indagini tedesche lo dipingono come l’architetto operativo del più spudorato attentato alla libertà economica dell’Unione Europea dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream non è stata una bravata di qualche gruppo oscuro, ma un’operazione di precisione, pianificata, eseguita e, soprattutto, ampiamente conosciuta in anticipo.
Mentre i politici di mezza Europa – e i loro galoppini dell’informazione – indicavano Mosca e ci dicevano che erano le uniche azioni possibili per un esercito armato solo di pale dell’800, il puzzle investigativo cominciava a comporsi mostrando un’immagine ben diversa.
Scomoda. Imbarazzante.
E forse, per questo, tenuta prudentemente in ombra.
L’OPERAZIONE “ANDROMEDA”. DA UN PORTO TEDESCO AL FONDO DEL BALTICO CON LA FARSA DELLO YACHT.
Ricordate quella storia dello yacht “Andromeda” che partì il 18 settembre 2022 dall’isola di Rügen?
In Germania. Sì, avete capito bene. Dalla Germania.
Un bel gioiellino di 15 metri, noleggiato da una società ombra, carico di attrezzatura subacquea e di un equipaggio che non sapeva nemmeno tenere la barra dritta, tanto da lasciare un trail di prove digitali e testimoniali che farebbe arrossire un aspirante terrorista da operetta.
Il mandato di arresto tedesco descrive meticolosamente il viaggio, i falsi documenti, le immersioni sospette sopra le condotte. Il paradosso è così grottesco da sfidare ogni logica, perché un attacco contro un’infrastruttura vitale per la Germania è stato lanciato dal suo stesso territorio.
Con la complicità e/o l’ignavia di qualche tedesco che conta? Con l’incompetenza colossale dei suoi servizi di sicurezza?
Ogni opzione è ugualmente devastante per la sovranità totale della Germania e per quella economica e politica dell’Europa.
“ZELENSKY SAPEVA” E FECE FINTA DI NIENTE
Ma la storia sembra una tragedia divisa in tre atti.
Giugno 2022, tre mesi prima delle esplosioni, i servizi segreti occidentali, quelli che a volte per sbaglio funzionano, intercettano le conversazioni che delineano il piano.
Non si tratterebbe di un gruppo di fuoco separatista, ma di un’unità delle forze speciali ucraine.
La notizia è una bomba. Roba da prima pagina, tanto che la CIA, in un estremo tentativo di evitare un disastro geopolitico senza precedenti, invia un suo funzionario di alto rango a Kiev. Il messaggio è chiaro e tassativo: “Fermate questo piano. Abbiamo saputo tutto”.
D’altronde, come avrebbe fatto l’Amministrazione Biden a spiegare agli europei che dovevano finanziare un Paese che compiva atti terroristici contro l’Europa?
Fonti dei servizi americani, riportate dalle inchieste del Washington Post e del New York Times, sono lapidarie e sostengono che la leadership ucraina, incluso il Presidente Zelensky, era al corrente dell’operazione terroristica contro il NordStream2.
La reazione di Zelensky pare fu un fastidioso riconoscimento di un piano che era sfuggito di mano.
L’eroe democratico d’Europa, il destinatario di miliardi in aiuti militari, sapeva e non fece abbastanza per fermare un’azione che avrebbe minato la sicurezza dei suoi stessi alleati.

IL COLPO DI GRAZIA ALL’ECONOMIA CONTINENTALE.
Gli strateghi da salotto parlarono di “genio geopolitico”, perché la dipendenza energetica dalla Russia era finalmente spezzata.
Ma a quale prezzo, le imprese e le famiglie italiane lo hanno capito bene. Purtroppo
Il sabotaggio ucraino all’infrastruttura europea ha sancito la morte cerebrale della strategia tedesca portata avanti da Schröder a Merkel, quella che puntava a energia russa a basso costo come volano per l’industria manifatturiera tedesca e per una garanzia di stabilità geopolitica.
Il risultato, come sappiamo, è stato un’impennata dei costi energetici che ha gettato la potenza industriale tedesca in una recessione tecnica e tutti gli altri paesi in grosse difficoltà, tra cui l’Italia, non solo per i costi dell’energia, ma soprattutto perché ha strozzato l’indotto italiano.
Le fabbriche chiudono, le famiglie non riescono a pagare le bollette e l’inflazione divora il potere d’acquisto.
Un virus che sta divorando l’Europa. Un virus creato da un’azione terroristica dell’Ucraina.
La beffa finale è che l’Europa non acquista più gas russo a buon mercato via tubo, ma gas naturale liquefatto (GNL) americano, molto più costoso, trasportato via nave.
In un caso di omicidio, si cercano gli esecutori e i mandanti e, per scovare questi ultimi, si indaga su chi ha vantaggi dall’eliminazione del deceduto.
Ebbene, chi ha guadagnato dall’atto terroristico ucraino contro l’Europa?
I colossi energetici statunitensi. Non è una prova inoppugnabile, lo so, ma se tutti sapevano, se la CIA sapeva, tanto che avvisò Kiev mesi prima, permettetemi di nutrire più di qualche dubbio sulla fedina pulita di Biden.
Chi ci ha rimesso?
Beh, le industrie e i cittadini europei. Quelli a cui i nostri illuminati leader vogliono sottrarre altri 100 miliardi per comprare armi dagli USA e regalarle a Zelensky, quello che sapeva dell’attentato contro l’Europa e non ha mosso un dito.
CHI ALTRO SAPEVA? LA SCOMODA VERITÀ SUI SERVIZI E I GOVERNI
Proviamo a porgere le domande scomode che i giornali da pale e microchip non pongono.
È plausibile che il BND, il potente servizio segreto tedesco, fosse completamente all’oscuro di un’operazione partita da un porto sotto il loro naso, con mezzi noleggiati in modo così palesemente sospetto?
O sapevano, ma hanno taciuto per non imbarazzare un governo impegnato a suonare la marcia bellicista?
O, peggio, il governo tedesco ha chiesto di chiudere entrambi gli occhi?
Qual è stato il vero ruolo degli USA? Si sono limitati a un “cortese avvertimento” a Kiev o, come suggeriscono alcuni analisti, quell’avvertimento era in realtà un “messaggio in codice” per altre agenzie, una regia più sottile e complessa?
I governanti europei, Italia compresa, sapevano? E, se sapevano, hanno scelto di ignorare le informazioni per non incrinare il fronte unito a sostegno dell’Ucraina?
Hanno, cioè, sacrificato la verità e gli interessi economici dei loro cittadini sull’altare di una narrazione comoda a Biden e von der Leyen?
Se fosse andata così, si tratterebbe del più grande tradimento del mandato politico dalla fondazione dell’Unione.
UN PREZZO TROPPO ALTO PER UNA LIBERTÀ ILLUSORIA
In buona sostanza, un’operazione condotta da un commando ucraino, pianificata e nota ai servizi occidentali con mesi di anticipo, lanciata dal territorio tedesco, ha inferto un colpo mortale all’economia industriale europea, regalando il mercato del gas agli Stati Uniti.
Il paradosso è agghiacciante, perché l’Europa ha finanziato con decine di miliardi la guerra in Ucraina.
Ha aperto le sue porte a milioni di profughi e, soprattutto, ha imposto sanzioni che hanno danneggiato gli stessi paesi europei.
E in cambio, ha visto i suoi interessi economici e strategici vitali essere sabotati da chi chiedeva di essere difeso e anche di entrare nella UE, oltre che nella NATO.
La fragilità e l’inconsistenza della sovranità europea non è mai stata così evidente.
Siamo un continente che paga chi danneggia i suoi flussi vitali di energia, poi paga di nuovo per comprare il sangue altrove.
Geniale.
La ricerca della verità sul Nord Stream non è solo una questione giudiziaria, ma si dimostra sempre di più come un test fondamentale per il futuro stesso dell’Unione.
È la prova che siamo ancora capaci di difendere i nostri interessi, la nostra economia, la nostra sovranità.
A che serve un esercito europeo se non siamo in grado di difenderci da chi aggredisce le nostre strutture vitali e ci facciamo anche prendere in giro dagli stessi colpevoli?
Se davvero vogliamo difenderci, cominciamo a combattere contro la propaganda. Perché già capire chi siano i nostri veri amici e quali i nemici sarebbe un primo passo.

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