GARLASCO MON AMOUR 

di Danilo Preto

Ormai non c’è canale televisivo, pubblico o privato, che non abbia preso a cuore (scusate, a target Auditel) l’evento giudiziario del secolo.

Non sono bastati 18 anni per far sopire gli echi di una sentenza di condanna definitiva, dopo sette anni di processi e tre gradi di giudizio, per l’uccisione di Chiara Poggi, il nome più conosciuto in Italia, credo ancora di più del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

GLI ERRORI DICHIARATI E RICONOSCIUTI TALI DELLE PRIME INDAGINI 

Da circa tre anni si tenta di ricostruire una vicenda che sembra ancora tutta da decifrare o da rileggere.

Annullate tutte le certezze.

Se questo mi fa ben sperare per tutti noi, nella malaugurata ipotesi che dovessimo essere condannati per dei delitti efferati come quello che è capitato alla povera Chiara, ma per il quale ci siamo dichiarati innocenti senza essere creduti (e quindi condannati), – perché abbiamo capito che la giustizia con i suoi tre gradi di giudizio inappellabile potrebbe non aver ancora completato il suo iter definitivo, – dall’altra mi vengono i brividi per quello a cui stiamo assistendo in tv e leggendo sui giornali.  

PRIMA PUNTATA. MILAN O INTER? 

L’Italia si sta dividendo, credo quasi equamente, fra colpevolisti e innocentisti postumi come fosse una partita di calcio, dimenticandoci che c’è di mezzo una povera ragazza uccisa, a cui almeno da morta va portato rispetto.

E ci sono un condannato definitivo, i proscioglimenti degli indagati dell’omicidio avvenuti in precedenza (17 anni fa), le accertate manchevolezze nelle indagini preliminari con una richiesta di riscrivere lo scenario e con la chiamata in causa di fantomatici correi necessari per la riapertura del caso. 

SECONDA PUNTATA  

Ci sono poi tutti gli altri attori: voluti o inconsapevoli.

Gli avvocati del condannato e dei nuovi iscritti nel registro degli indagati, i periti delle parti delle vecchie e nuove indagini, i giornalisti, i criminologi, gli attori televisivi (magari parte in causa perché già consulente dell’una o dell’altra parte), i generali, gli ex del Ris, i carabinieri dell’epoca che si sono dimessi, i carabinieri protagonisti delle indagini dell’epoca e ancora in servizio… 

 TERZA PUNTATA 

…E poi le cugine, i preti spretati, i rumeni condannati per estorsione, il marocchino che ha raccolto i resti metallici nel canale dei dintorni, i vicini di casa, i giornalisti televisivi, gli ex magistrati, I commentatori, gli espositori delle bancarelle del mercato di…gli amici degli amici, il fratello e i genitori di Chiara, i genitori di Stasi, un DNA maschile nella bocca della povera Chiara…

 QUARTA PUNTATA  

Le impronte chiare, le minuzie sulle impronte della mano appoggiata lungo il muro delle scale che conducono in cantina, il Santuario Madonna della Bozzola, le morti (suicidi?) misteriose a Garlasco, lo scontrino del parcheggio conservato per 10 anni, gli scandali sessuali del santuario, le ingerenze pacificatorie della chiesa locale…

Le scarpe con i bolli nelle suole presumibilmente dell’assassino con numeri variabili (42/44), le biciclette nere con i pedali cambiati, nuovi testimoni amici di vecchia data del nuovo indagato, le notizie dei risultati delle indagini che arrivano prima i giornalisti che agli avvocati, ….. 

 QUINTA PUNTATA  

… Gli 850.000 € dati dalla famiglia di Stasi ai Poggi come risarcimento ma mai usati e ancora, sembra, nella loro disponibilità (quasi come a dire teniamoli lì che non si sa mai), la presumibile montagna di soldi necessaria anche alla procura per svolgere le indagini in autonomia… 

SESTA PUNTATA  

Per ultimo la macabra scoperta di oggi (12 luglio 2025) di un video a pagamento circolato online, ma per fortuna subito bloccato dal garante della privacy, dell’autopsia della povera Chiara Poggi.

Certamente mi sono dimenticato qualcosa o qualcuno ma da quando è scoppiata questa ondata di info che ci ha fatto dimenticare la guerra in Ucraina, la guerra e i morti a Gaza, la morte di Papa Francesco e la elezione di Leone XIV, e gli altri fatti di casa nostra non meno importanti, tutto si riduce per più di qualcuno ad un tifo da stadio.

Ma credo che basti. Anche alla luce di quello che abbiamo saputo pochi minuti fa. 

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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