DOMENICA I GIUGNO, TRA LE ELEGANTI PARETI DI VILLA TEODOLINDA A VILLA D’ADDA (BG), HA PRESO AVVIO UN DIALOGO DI RARA CARATURA ARTISTICA.
La mostra bipersonale che unisce Muriel Villa e Fernando Andrea Massironi è un contrappunto studiato, un’esplorazione complementare delle profondità dell’esistenza e della percezione, declinato secondo due punti di vista differenti.

Onorato di aver preso parte alla presentazione, sviscerando l’arte di entrambi, sento il dovere di condividere la potenza di questo incontro.

MURIEL VILLA: L’EVOLUZIONE VERSO UMA MATURITÀ PLASTICA TRAVOLGENTE
Osservare il percorso di Muriel Villa in questi ultimi anni è stato assistere a una metamorfosi artistica di altissimo livello, grazie alla sua ricerca, già promettente, che ha subito una straordinaria accelerazione qualitativa.




Oggi, la sua pittura ha raggiunto una plasticità scultorea, una resa formale che ricorda la sintassi cromatica di grandi artiste del passato, prime fra tutte, Tamara de Lempicka, alla quale è vicina anche per l’attenzione alle dinamiche del mondo femminile e per quelle donne che sono estroflessione di sé stesse.
Per quella medesima capacità di fondere la precisione del segno con un’essenza magnetica, carica di un erotismo intellettuale e di una fierezza esistenziale che tanto affascinarono (e affascinano) i grandi collezionisti, da icone come Madonna a numerose star di Hollywood.

La de Lempicka non è un riferimento per Muriel Villa, ma un dialogo alla pari, avendo forgiato un linguaggio personale altrettanto riconoscibile e potente, fatto di mistero, erotismo raffinato, poesia, riflessione, senso di solitudine.
Ogni stesura di colore, ogni composizione, tradisce il desiderio bruciante della donna Muriel di esprimersi, di raccontare frammenti della sua storia interiore, di squarciare il velo per svelare la propria essenza più autentica.
C’è una ricerca di comprensione profonda, quasi un’invocazione silenziosa verso un’anima gemella capace di decifrare le vibrazioni cromatiche che diventano parole non dette.
La sua pittura è un atto di coraggio, un’offerta di sé al mondo. Plastica. Potente. Inesorabilmente sincera.
FERNANDO ANDREA MASSIRONI: UNA GRAMMATICA DEL CREATO
Se Villa conduce negli abissi dell’interiorità, Massironi offre uno sguardo rivelatore sul mondo esterno, sull’ambiente, sul pianeta. Ma quale esterno e quale ambiente? Per quell’esterno che è al di fuori di noi, quindi quel mondo delle relazioni, della socialità, oltre a quello strettamente paesaggistico.






La sua arte si caratterizza per un altissimo valore tecnico, frutto di un mestiere solido e raffinato, maturato in decenni di esperienza e messo al servizio di un approccio naturalistico che travalica il semplice senso visivo.
Osservando soprattutto le sue serie dedicate ai canneti e agli iris, non ci si trova di fronte a semplici rappresentazioni botaniche, ma a metafore dell’esistenza.
Si tratta di autentici capolavori di percezione. Massironi padroneggia una grammatica del colore complessa e sofisticata, che è una vera e propria sintassi cromatica che costruisce lo spazio e l’atmosfera con la precisione di un maestro giunto dall’antichità, ma con la sensibilità di un poeta moderno.
La costruzione è quella di una macro, che ingrandisce il particolare fino a farlo diventare universo.
Massironi possiede la rara capacità di sradicarci dal suolo consueto, per trascinarci fisicamente dentro quel microcosmo vegetale.
Ci obbliga a chinare lo sguardo, a mettere a fuoco l’infinitamente piccolo, per rivelare la magnificenza assoluta del creato. Trasforma l’ordinario e ciò che spesso consideriamo scontato – un gambo, un petalo, la luce che filtra tra le canne – in un evento quasi sacro, in un inno alla meraviglia del creato.
È un’arte che educa allo stupore in tempo come il nostro, in cui diventa difficilissimo stupirsi di cose che non siano digitali o super tecnologiche.
VILLA TEODOLINDA: LA CORNICE PERFETTA PER UN DIALOGO AULICO
La scelta di Villa Teodolinda come sede espositiva si è rivelata felicissima.
L’eleganza storica degli spazi e l’atmosfera raccolta, hanno offerto la cornice ideale per un dialogo artistico così intimo eppure così carico di espressività.




Un plauso alla gestione per gli orari di apertura individuati (1-2 e 7-8 giugno), che offrono diverse opportunità per immergersi in questa esperienza. Il percorso espositivo, studiato con cura, permette di cogliere appieno le peculiarità e le affinità elettive tra i due artisti, dislocati lungo le diverse sale della villa.
UN’ESPERIENZA CHE RIMANE
La mostra bipersonale di Muriel Villa E Ferdinando Andrea Massironi a Villa Teodolinda non è solo un evento che resterà sul calendario e nella memoria di chi l’avrà ammirata, ma un’esperienza di sensibilità, un’esperienza intellettuale capace di veicolare bellezza, dimostrazione di competenza e tante emozioni.
È la testimonianza di due percorsi artistici maturi, distinti, ma capaci di armonizzarsi in un linguaggio che arriva e pretende ascolto. L’introspezione esistenziale di Villa e la contemplazione meditativa della natura di Massironi, due modi complementari di indagare la bellezza e il mistero dell’esistenza.
NON PERDETE L’OPPORTUNITÀ DI VIVERE QUESTA SINESTESIA DELL’ANIMA.
La mostra, promossa anche dall’Associazione culturale PHAOS, rimarrà aperta fino all’8 giugno, nei giorni e orari indicati nella locandina.
Un appuntamento imperdibile per chi ama l’arte raffinata e ricca di pathos.
Visitarla è come accedere a due universi paralleli di eccelsa qualità, capaci di emozionare, spingere a interrogarsi sulla vita e sul mondo, in un momento culturale stimolante e in grado di arricchire come poche cose al giorno d’oggi.